Ciao,
vi diamo il benvenuto a una nuova puntata della newsletter di Alaska, la vostra libreria di Affori preferita.
Intanto le solite comunicazioni di servizio.
Alaska è sempre in Via Gian Rinaldo Carli 39, aperta dalle 10 alle 13.30 e dalle 16 alle 20. Per ordinare un libro puoi passare a salutarci, dare un’occhiata al nostro ecommerce (Spediamo in tutta Italia! I libri con destinazione Milano sono consegnati in bici da Sode!), scrivere una mail a ordini@alaskalibreria.it oppure mandare un whatsapp al numero 351 6131603, lasciando anche il tuo nome e cognome.
Novità. Abbiamo due nuovi corsi in programma, scoprili qui.
ALBUM
Qui siamo grand* fan di Enzo Carella e quindi oggi ecco che vi consigliamo Barbara e altri Carella, album del 1979 di cui la prima traccia, Barbara, arrivò seconda al Festival di Sanremo.
CONSIGLIATI DA NOI
Giovanna Fullin, I clienti siamo noi, Il Mulino
Fullin è una sociologa del lavoro e in questo saggio si addentra nel racconto del rapporto con i clienti, vagliandone la fatica, la complessità e analizzando l’equilibrio precario che ha un lavoro a contatto con la clientela si trova a gestire, dovendo soddisfare clienti e datori di lavoro
Dario Voltolini, Invernale, La nave di Teseo
Candidato nella dozzina dello Strega, Invernale è la storia di un uomo, il padre del narratore, che viaggia regolare tra il lavoro (è macellaro) e lo sport amato (il calcio). Per una fessura casuale entra in lui il freddo della fine, che si allarga in una prospettiva di sogno. Una storia dritta e compatta che si espande per visioni misteriose. Scrittura e sguardo d'eccezione, Voltolini, che si riconferma prosatore d'eccellenza.
Francesca Marzia Esposito, Ultracorpi, Minimum Fax
Un libro sui corpi, su come si possa modificare il loro corso naturale attraverso la disciplina e il sacrificio, sui canoni di perfezione imposti dalla società e da specifiche discipline.
Francesca Esposito traccia una vera e propria mappa dell’immaginario legati ai corpi, con una scrittura che mescola autobiografia, saggistica e riflessione teorica, e appoggiandosi ad esempi quali Ronnie Coleman e Arnold Schwarzenegger, Roberto Bolle e Rudolf Nureyev
Kurt Bracharz e Tatjana Hauptmann, Il giorno in cui la talpa (quasi) vinse la lotteria, Lupoguido
La storia di un’amicizia tra animali del bosco ma anche la storia di un inganno, di una vincita a una lotteria, di lombrichi in un barattolo, di grugni simili a prese elettriche e occhiali che si dovrebbero indossare.
LO SAPEVI?
La scrittrice Joan Didion, quando si bloccava nella stesura di un libro, prendeva il manoscritto, lo chiudeva in una busta con la zip e lo metteva nel freezer. Letteralmente. Anziché martellare sulla pagina, congelava tutto e se ne allontanava per un po’.
Un consiglio utile per chi è bloccato con la scrittura, che può applicarsi in realtà ad altri casi della vita.
In Alaska, di Joan Didion, trovi molti titoli tra cui Perché Scrivo, L’anno del pensiero magico e Blue Nights, tutti editi da Il Saggiatore.
PROSSIMI EVENTI
Alaska libreria e Palestra Femminista La Bradip vi invitano
Sabato 20 aprile dalle ore 17.00 presso Casa delle donne, via Marsala, 10.
Elena Marinelli e Alessia Tuselli presentano Fondamentali (66thand2nd).
Modera Elisa Virgili. Introduce La Bradip, palestra femminista.
In cinque testi sono racchiuse storie, idee, concetti che sono appunto fondamentali per riflettere con più profondità su che cosa è oggi lo sport femminile.“Fondamentali” tratta cinque argomenti legati allo sport praticato dalle donne a livello agonistico. La visibilità raggiunta dalle atlete in questi ultimi anni ha messo in evidenza come non sia possibile raccontare lo sport (non solo professionistico) femminile senza liberare la narrazione da una retorica piegata su sé stessa in cui le donne, a livello di performance e di visibilità, sono e saranno sempre in seconda posizione rispetto ai colleghi uomini.
Sabato 20 aprile, dalle ore 19.00 presso Alaska
la Redazione di La Falla del Cassero LGBTQIA+ center presenta Clamorosə #1 - (S)definizioni: come fare case con le parole
Dialoga con la redazione Tristan Guida
La Falla del Cassero LGBTQIA+ center presenta il nuovo Clamorosə, dal titolo (S)definizioni: come fare case con le parole. L’intenzione è quella di cominciare a costruire «la struttura portante di un abbecedario di comunità, parziale – o forse dovremmo dire provvisorio – ma solido» (tratto dall’editoriale che apre la rivista, a cura di Valentina Pinza e Antonia Cassoli), perché quella delle persone LGBTQIA+ è una storia di cancellazione, appropriazione indebita e sovrascrizione da parte della società cis ed eterosessuale. Una storia che solo da poco tempo riusciamo a mettere in discussione come comunità, per inventare una nuova mappa concettuale del linguaggio e conquistare un territorio, non per assoggettarlo, ma per rivelarlo sconfinato grazie al nostro desiderio.
L’indice è ricco e raccoglie contributi della redazione e di qualche amicə attivistə che hanno sdefinito parole come: Comunità (Mattia Macchiavelli), Cronaca LGBTQIA+ (Irene Moretti), Non Binarismo (Davide Proto, Alessandrə Rodi), Seconde Generazioni (intervista di Cristina Gaggioli a Tin Li Oca e Jonathan Ganebo), Lesbica (Valentina Pinza), Scuola (Massimo Prearo, Marco Mongelli, Marcella Arena), Sex Work (intervista di Sara Urbani a Pia Covre e Dark Hermes), Disabilità (Mara Boselli), Sesso (Nicoletta Landi), Specismo (Elisa Gavazzi, Elisa Valenti), Intersex (Daniela Crocetti), Maternità (Irene Russo), Cancel Culture (Eugenia Fattori).
Sabato 27 aprile 2024, dalle ore 19.00
Christian Elia presenta J’accuse
Dialoga con lui Leila Belhadj Mohamed
La verità prima di tutto è l’inizio del più famoso J’Accuse della storia moderna, quello di Émile Zola. La verità prima di tutto è anche il movente che ispira questo J’Accuse, che raccoglie la testimonianza della Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Questo libro non nasce come un instant book. Prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 – in un momento in cui l’attenzione mediatica sulla situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati era prossima allo zero – J’Accuse voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare ai lettori l’urgenza di un tema che non poteva essere ignorato. Attraverso il prezioso lavoro svolto da Francesca Albanese e confluito in tre Rapporti internazionali – presentati rispettivamente nell’ottobre 2022, nel luglio e nell’ottobre 2023 – era possibile documentare in maniera incontestabile l’affermarsi di una condizione di apartheid e di un’occupazione neocoloniale con migliaia di vittime. Questo fatto doveva essere portato all’attenzione del grande pubblico. Dopo il brutale e intollerabile attacco di Hamas, e dopo la guerra conseguente su Gaza, l’attenzione mediatica su Israele e Palestina è diventata massima, eppure resta impantanata in contrapposizioni fuorvianti (se critichi Israele stai con i terroristi; se porti l’attenzione sull’occupazione stai giustificando Hamas…), che impediscono la comprensione di una storia che non comincia il 7 ottobre. Il J’Accuse di Francesca Albanese non è l’intervento di parte di un’attivista ma è il contributo di una donna che svolge da anni un incarico di alto profilo istituzionale e che può aiutarci a vedere e a capire ciò che non vediamo.