Ciao!
Questa è la newsletter di Alaska, la libreria di Affori, pronta a raccontarti alcuni dei suoi prossimi eventi!
Prima però alcune comunicazioni.
Dal 2 aprile, questi saranno i nostri nuovi orari:
Lunedì: chiusi
Martedì: 10.00 - 13.30 / 15.30 - 19.30
Mercoledì: 10.00 - 13.30 / 15.30 - 19.30
Giovedì: 10.00 - 13.30 / 15.30 - 19.30
Venerdì: 10.00 - 13.30 / 15.30 - 20.30
Sabato: 10.00 - 13.30 / 15.30 - 20.30
Domenica: chiusi
Domenica 13 aprile apertura straordinaria dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Il 25 e 26 aprile saremo chiusi.
Giovedì 3 aprile, alle 19.00, Tiziana Rinaldi Castro presenta “Guida alla New York ribelle” (Voland).
New York è creatura bifronte: potente e opulenta, ribelle e iconoclasta.
La forza propulsiva è la stessa: una tremenda determinazione alla riuscita. Seguiamo
la vitale energia sovversiva che fin dalle origini scorre per le strade della città. Da
un’isola all’altra di questo straordinario arcipelago fino al Bronx, incontriamo
Frederick Douglass, José Martí, Giuseppe Garibaldi, Emma Goldman, i galleanisti,
Lev Trockij, i protagonisti dell’Harlem Renaissance, il movimento operaio socialista,
le voci più dissidenti dell’arte e della letteratura americana e ancora Angela Davis,
Malcolm X, le Pantere Nere e i protagonisti della rivoluzione musicale del jazz, del
rock, dell’afropunk, del rap, dell’hip hop.
Venerdì 4 aprile, alle 19.00, per la rassegna Past & Curious, Giuseppe Culicchia presenta “Uccidere un fascista” (Mondadori).
Il 29 aprile 1975, dopo più di un mese e mezzo di sofferenze, moriva a Milano uno
studente di diciott'anni di nome Sergio Ramelli. Il 13 marzo, mentre tornava a casa,
era stato aggredito a colpi di chiave inglese da un gruppo di militanti di Avanguardia
Operaia. Sergio Ramelli era iscritto al Fronte della Gioventù, organizzazione di segno
opposto, e aveva scritto un tema contro le Brigate Rosse, in cui sottolineava come i
primi due omicidi politici commessi dalle Br non fossero stati condannati
unanimemente dai partiti e dai giornali democratici: d'altra parte "uccidere un fascista non è reato"; era lo slogan che, dopo le stragi di piazza Fontana e piazza della
Loggia, infiammava cortei e manifestazioni antifasciste. Quel tema, finito nelle mani
del collettivo della sua scuola, era stato affisso in bacheca con la scritta "Questo è il
tema di un fascista". E da quel momento Sergio Ramelli era stato ripetutamente
oggetto di minacce e violenze. Fino all'agguato fatale di quel 13 marzo. A distanza di
cinquant'anni, quella di Sergio Ramelli rimane una figura divisiva: un simbolo e un
martire per coloro che condividono le sue idee e che a ogni anniversario della morte
lo ricordano con la cerimonia del "Presente!", oppure un fascista che, in quanto tale, anziché ricordato andrebbe rimosso. Ma chi era davvero Sergio Ramelli? Dopo i due volumi dedicati a Walter Alasia, brigatista che con Ramelli condivideva diverse cose oltre alla giovane età, Giuseppe Culicchia chiude la sua trilogia sugli anni di piombo con un libro che cerca di ricostruire la vita e la morte di un ragazzo ucciso dopo aver scritto un tema in classe, e di ricomporre le schegge di una deflagrazione che, cominciata con la bomba di piazza Fontana, ha attraversato tutto il paese e ha continuato a ferire e ammazzare per oltre un decennio.
Per la rassegna SABATO IN GIALLO, sabato 5 aprile, alle 15.30, presso la Biblioteca di Cassina Anna, Paolo Roversi presenta “L'innocenza dell'iguana” (Marsilio).
**Prenotazione obbligatoria telefonando al numero della biblioteca 02/88465800**
Una sparatoria in pieno centro sconvolge Milano: un sicario in moto, nascosto da un casco integrale e una tuta di pelle, apre il fuoco su due uomini per poi dileguarsi nel nulla. Mentre il vicequestore Loris Sebastiani inizia le indagini e il giornalista hacker Enrico Radeschi si trova avvolto dalle nebbie di Venezia, emergono i primi dettagli: le telecamere della zona in cui è avvenuto il feroce agguato non hanno registrato nulla di utile, e le due vittime – il noto conduttore radiofonico Michele Carras e l’imprenditore Giovanni Fontana, ricoverati in condizioni critiche – sembrano appartenere a mondi fra loro inconciliabili. Qual è, allora, l’oscuro legame che ha finito per incrociarne i destini? Per risolvere il mistero, il poliziotto sa di poter contare sull’aiuto del cronista e sulle sue doti informatiche. Peccato che Enrico sia distratto: deve aiutare il Danese, l’amico dal passato oscuro. L’uomo è in fuga, braccato dalla polizia e impegnato nella disperata ricerca della figlia scomparsa. C’è un barlume di speranza: forse la ragazza è ancora viva e può essere salvata, ma il tempo stringe e il pericolo incombe. Ad aiutare Radeschi in questa doppia indagine ritorna Liz, giovane e brillante hacker, determinata a dimostrare il proprio valore e a superare il maestro in astuzia e capacità investigative. L’innocenza perduta, però, non si recupera, come tutti scopriranno a proprie spese, e ben presto la vicenda si trasforma in una corsa contro il tempo, con i fantasmi del passato che riemergono mettendo a dura prova tutti i protagonisti.
Sabato 5 aprile, alle 19.00, Spam il Mandarino Psichico presenta “Storia Umida” (Coconino).
Deriso dai colleghi, abbandonato dai genitori, invisibile alle donne, Mario suda incessantemente. Ai margini di tutto, l’unica sua attività è prendersi cura della sorella malata psichiatrica, fino a quando conosce accidentalmente una bellissima bionda misteriosa, armata di parlantina micidiale e revolver pronto a fare fuoco. Questo incontro lo cambierà per sempre, trascinandolo in un vortice avventuroso di oscuri segreti di famiglia e costringendolo a fare i conti con i fantasmi che albergano nel suo piccolo cuore affamato. Tra i fratelli Coen e la commedia all’italiana, Storia Umida è il progetto vincitore della prima edizione della borsa di studio Tuono Pettinato.
Domenica 6 aprile, alle 19.00, Marco Corsi presenta “Nel Dopo” (Guanda).
Toscano, quarantenne e indicato come una delle voci più interessanti della giovane poesia italiana, Marco Corsi mostra d’essere entrato nella piena maturità di autore. Illustrando il suo lavoro, aveva affermato in una intervista: «Mi interessa una prospettiva che permette il dialogo tra passato e futuro». In piena sintonia con le intenzioni, queste pagine rappresentano il punto di attrito fra un passato remoto e un avvenire in cui chi scrive non ci sarà più. L’attualità, allora, sembra visionariamente proiettata in una sorta di «dopo». E come il tempo si risquaderna e si dilata, lo stesso avviene per uno spazio fatto di luoghi, dove le città visitate diventano un ambiente unico: strano, onnicomprensivo, instabile. Con la sua scrittura Marco Corsi mostra la propria autonomia dai modelli novecenteschi e, facendo leva su un lessico dallo spettro amplissimo e sugli innumerevoli rinvii alla sua memoria di lettore appassionato, costruisce una narrazione globale, dilagante, trascinante. Dove l’autore ha il coraggio poetico di riversare la propria vita presente, forse anche un’esistenza pregressa e ormai fossile, forse il suo e il nostro futuro.
Libro incluso nella dozzina finalista del Premio Strega Poesia 2025.
Giovedì 10 aprile, alle 19.00, Mario Capello presenta “Ospiti” (Bompiani).
Marco e Lara si incontrano sotto la luce soffusa di un ristorante di Stoccolma mentre fuori avanza la lunga notte nordica. Lui è nato a Torino, è cresciuto in Puglia e ora vive in Svezia. La sua esistenza è fatta di domande più che di risposte. Disincantato e introspettivo, scrive poesie, nutre una singolare passione per le apocalissi e si occupa di importazione di vini italiani. Quella che da fuori potrebbe sembrare una confortevole vita da expat risulta a lui stesso neutra, indecisa, scomoda. Anche Lara è un’italiana trapiantata in Svezia: ha lasciato qualche anno prima il suo lavoro da programmatrice a Perugia e crea app in una tech company in rapida espansione. Ha un figlio, Oscar, un bambino acuto e solitario che cresce da sola. Lara è brava nel suo lavoro: da poco ha messo a punto un’app per gli incontri, ed è proprio grazie a quella che conosce Marco. Marco e Lara hanno una cosa in comune: entrambi fuggono da un Paese e da una realtà con cui non riescono a scendere a patti. Da questo incontro nascerà un amore senza per sempre, senza promesse, forse impossibile: un’ansia indefinita li consuma, la stessa che li ha condotti lontano, che li spinge sempre oltre, che muta il loro quotidiano in una routine che non li appaga, dentro una città che ha fama di essere accogliente ed equa ma comincia a mostrare sorprendenti moti razzisti e la capacità di isolare chi non si conforma. Una città di lunghe ore blu, con cieli tersi e gelidi, strade innevate, teorie di alberi, un senso di eterno crepuscolo che comincia a gettare ombre sul mondo del futuro.
Venerdì 11 aprile, alle 19.00, Nicola Neri presenta “Non commettere infinito” (Miraggi Edizioni).
Un uomo corre in auto nella notte. È solo, fa e riceve telefonate. Parla molto, dice… è in preda a un tormento, cerca una voce, possibilmente di donna, qualcuno che gli dica: ti credo. L’uomo si chiama Morelli. Ha trentacinque anni. È solo, forse lo è sempre stato, nonostante colleghi, amici, fidanzate. Morelli cerca in quella voce un’Ultima Chance prima che il buio diventi totale, prima che l’infinito di cui si sente malato lo inghiotta insieme all’ultima alba. Perché Morelli ha sempre posto ogni esperienza, ogni aspetto della sua vita, sulla scala dell’infinito, perdendo la misura: con il gioco, le droghe, gli affetti, con sé stesso. Nella fuga in macchina attraverso una natura oscura, l’uomo procede così sul crinale tra la speranza di essere l’unico a soffrire di una malattia reale e il timore di aver sempre mentito. Ora, stanotte, Morelli deve cercare in una risposta il cenno che devii la sua corsa verso l’inevitabile – magari la più inattesa di tutte. Non commettere infinito è un dramma psicologico on the road. È un dialogo inesausto con sé stesso e con altri fantasmi che si dipana su statali gelide e notturne, contrappuntato da poesie che aumentano, se possibile, l’intensità di un confronto con il proprio destino.
Sabato 12 aprile, alle 19.00, Donato Novellini presenta “Piccolo Galateo degli spiriti” (Iodio Editore).
Nella storia dei tempi la vita non è che un’ebbrezza… ma occorrono disciplina e metodo per giungere a un lungo, ragionato, sregolamento di tutti i sensi.
Il Piccolo galateo degli spiriti è un vademecum per aspiranti irredimibili, un elegante pamphlet che congeda l’ovvio dissertando sull’innominabile attuale e sulle rovine del Tempo. Questo manuale per alchimisti contemporanei si sviluppa nell’arco di un giorno indocile, le ore sono stazioni che sfilano lungo i binari dell’eterno ritorno mentre la locomotiva sferraglia verso la cattedrale dell’oblio. Una prosa che ha il sapore di un duello nella casa degli specchi, a notte fonda. Majid Bita ha realizzato l’immagine in copertina, il poster e le illustrazioni nel libro. Ha reso le atmosfere oniriche e allucinate, ci ha trascinati dentro l’incubo di un Walt Disney espressionista. La veste grafica è ricalcata su quella della preziosa collana Der Jüngste Tag e intende essere un omaggio e un inchino a Kurt Wolff.
Domenica 13 aprile, dalle 15.00 alle 19.00, Afforingioco con The Comics Kingdom: Fumetti, Giochi di ruolo e Trading Card Games.
In occasione di Afforingioco, domenica 13 aprile, dalle 15 alle 19, The Comics Kingdom sarà in Alaska Libreria per giocare con tutti coloro che vorranno unirsi ai tavoli. Cosa aspettate? Venite a giocare con noi! L’ingresso è gratuito.
The Comics Kingdom è un progetto nato dalla passione comune per i fumetti, GDR (Giochi di Ruolo) e TDG (Trading Card Games). Porta in ogni quartiere di Milano delle proposte ludiche aperte a ogni tipo di pubblico.
Per info e contatti: info@alaskalibreria.it / info.thecomicskingdom@gmail.com
SOTTOSOPRA: Bambin* che leggono, genitori che ascoltano.
A cura di Alessandra Panozzo e Alaska Libreria. Ingresso libero.
Come scegliere albi adatti ad affrontare temi intimi e universali come la storia della propria famiglia, l’avventura della crescita, il cambiamento inaspettato o la perdita? Come rendere la lettura ad alta voce uno strumento e un alleato per sondare le idee e le emozioni degli altri? Un viaggio con Alessandra, bambin* e genitori per scoprire come le immagini possano da sole raccontare un’infinità di storie diverse.
- Venerdì 11 aprile, dalle 16.45 alle 18.00.
Il progetto (Kite Edizioni) - Una storia che indaga sul senso più profondo dell’amore.
- Venerdì 9 maggio, dalle 16.45 alle 18.00.
Killiok (Baba Libri) - Una storia piccola, una grande idea.
- Venerdì 23 maggio, dalle 16.45 alle 18.00.
Le cose della vita (Kite Edizioni) - Una storia su quello che resta quando tutto sembra perduto.
- Venerdì 6 giugno, dalle 16.45 alle 18.00.
Ida e la balena (Glifo edizioni) - Una storia per non smettere di cercare risposte, e amicizie.
Domenica 4 maggio e domenica 11 maggio, alle ore 10, La città letteraria tra Brera e Garibaldi. Dino Buzzati, Lalla Romano e Luciano Bianciardi. Con Michele Turazzi.
Ritrovo in largo La Foppa - Accanto alla statua. MM2 Moscova.
Costo: € 10,00 a persona.
Prenotazione obbligatoria inviando una mail a info@alaskalibreria.it con oggetto “Passeggiata letteraria”, specificando la data di preferenza e il nome e numero dei partecipanti. Pagamento da effettuare in loco il giorno dell'evento.
Un percorso alla scoperta di una delle zone più letterarie della città: poche centinaia di metri che hanno racchiuso la vita e le storie di tre autori fondamentali della nostra letteratura. Si passa dalla Milano onirica ed eterea di Dino Buzzati, alla Brera bohémien e scapigliata di Luciano Bianciardi, per arrivare alla città pudica e silenziosa di Lalla Romano. Tre modi differenti, ma complementari, di vivere un quartiere che, negli anni Sessanta, era il centro della cultura meneghina.
Il percorso parte da largo La Foppa, per andare alla ricerca della “via che non esiste” di Poema a fumetti (Buzzati, 1969), prosegue per corso Garibaldi, ambientazione di alcune tra le più belle pagine di Un amore (Buzzati, 1963), per poi costeggiare la sede del «Corriere della Sera» e raggiungere la casa dello scrittore, in via San Marco. Da lì, si entra a Brera e, accompagnati dalle parole della Vita Agra (Bianciardi, 1962), si fa una sosta al bar Jamaica e si immagina la «piccola Montmartre» degli anni Sessanta. Superando il portone dell’Accademia, le parole di Bianciardi e quelle di Lalla Romano (L’ospite, 1973) si mescolano. Infine, un’occhiata al palazzo dove Romano ha vissuto per quarant’anni, prima di seguire la passeggiata quotidiana della scrittrice fino al teatro alla Scala.