Ciao!
Questa è la newsletter di Alaska, la libreria di Affori.
Buon anno! Libreria aperta, ultime novità sugli scaffali e nuovi eventi in programma: scoprili qui di seguito. Ti aspettiamo in libreria e sul nostro ecommerce!
Ultimi giorni utili per iscriversi ai corsi in partenza a gennaio.
Scorri qui sotto per leggere i programmi e avere tutte le info. Se ti resta ancora qualche domanda o ti vuoi iscrivere, scrivici una mail a corsi@alaskalibreria.it
La sceneggiatura è il film sulla carta. Prima di arrivare tra le mani di un regista, prima di diventare un copione recitato da attori più o meno famosi, prima di scorrere sullo schermo, il film va scritto. E possibilmente, va scritto bene.
L’obiettivo del corso è quello di fornire una conoscenza di base dei meccanismi che stanno dietro alla scrittura di una sceneggiatura.
Questo è un corso sul che cosa fare. Nessuno può insegnare come scrivere. Non parleremo di regole: le regole non esistono.
Parleremo di tecniche della narrazione.
Dalla strumentazione alla storia, per arrivare alla registrazione e al montaggio, un corso che ti permetterà di comprendere e sperimentare la tecnica di questo nuovo e diffusissimo mezzo di comunicazione.
È davvero così difficile leggere poesia? E come si scrive? Proviamo a rispondere a questi e altri interrogativi in 6 incontri in cui si leggerà poesia, si parlerà di poesia e, se si vuole, si proverà a scriverla.
Funzionerà così: ogni modulo sarà centrato su un particolare aspetto del fare poesia (passando attraverso argomenti sia tecnici sia tematici) e aiutandoci con alcune “poesie guida” cercheremo di mettere a fuoco le caratteristiche che fanno della poesia un’arte a sé stante. La lettura approfondita e l’indagine su quanto letto ci porteranno a dialogare con i nostri personali tentativi poetici.
I partecipanti riceveranno i testi in anticipo per avere modo di leggerli ed elaborarli prima degli incontri.
GLI EVENTI DI GENNAIO IN LIBRERIA
Venerdì 12 gennaio, dalle ore 19.00
Silvia Camporesi presenta Partire (S)vantaggiati? (Fandango Libri)
Dialoga con lei Chiara Segré
Per quale ragione alcuni vantaggi vengono considerati equi e parte del gioco e altri invece vengono considerati iniqui e regolati?
Quando Caster Semenya cominciò a gareggiare, non c’erano regole in vigore che vietassero la partecipazione alle competizioni sportive alle donne con alti livelli di testosterone. Oggi non è più così e avere alti livelli di testosterone è considerato un vantaggio iniquo.
Le protesi conferiscono ai corridori o ai saltatori in lungo un vantaggio o uno svantaggio sugli atleti che non usano tecnologia assistiva? La Corte Suprema per lo Sport (Cas) permise a Pistorius di competere alle Olimpiadi di Londra nel 2012. Nel 2015 l’atleta tedesco di salto in lungo Markus Rehm saltò 8,40 metri ai Campionati Internazionali Paraolimpici di Doha, in Qatar. Una simile misura gli avrebbe assicurato la medaglia d’oro, alle Olimpiadi di Londra, di fronte al britannico Greg Rutherford. Ovviamente, Markus Rehm, che nel frattempo si è migliorato e salta 8,64 metri, ha il desiderio di competere con i migliori al mondo. Ma non può, perché la federazione sportiva pretende che l’atleta dimostri che le protesi non gli conferiscono un vantaggio, cosa pressoché impossibile in pratica.
Chi decide, e su quale base, quando una disabilità diventa una super abilità? Inoltre, le biotecnologie e la terapia genica sono in grado di potenziare le capacità performanti. Come influiscono sul futuro dell’umano e dello sportivo? Quando valicare un limite che sembrava invalicabile diventa una questione di doping? Questo libro mira a esaminare in modo critico le politiche internazionali che regolamentano la partecipazione di atleti e atlete alle competizioni sportive. L’obiettivo è avviare una nuova riflessione filosofica sulle tecnologie assistive e genetiche che migliorano le prestazioni fisiche.
Sabato 13 gennaio, dalle ore 19:00
Paolo Bacilieri presenta Piero Manzoni BACGLSP. Basta a ciascun giorno la sua pena (Coconino Press)
Dialoga con lui Livia Satriano
Una biografia a fumetti di Piero Manzoni, l’artista geniale e irriverente che attraversò come un lampo la scena italiana e internazionale del Dopoguerra, illuminandola con la sua vitalità e le sue provocazioni. Piero Manzoni: sì, quello della Merda d’artista venduta in scatolette. Quello che firmava uova sode, invitando poi il pubblico a mangiarle. Una geniale meteora che a partire da Milano attraversò la scena dell’arte italiana del Dopoguerra, per spegnersi troppo presto, a nemmeno trent’anni, nel 1963. Nato da una famiglia di nobili origini, studente di Legge non troppo convinto, si dedicò anima e corpo a un’arte “totale” che non distingue tra opera e vita, utilizzando ogni tipo di oggetti e ironizzando sulle convenzioni e sull’accademia. Conobbe e frequentò Lucio Fontana, anticipò l’Arte Povera, quella concettuale e altri movimenti di rottura, fondò gruppi e firmò manifesti d’avanguardia, fu criticato e poco compreso da noi ma molto amato all’estero: espose a Düsseldorf, Copenaghen, Amsterdam. Teatro dell’umana avventura di Manzoni è però, innanzitutto, la Milano della ricostruzione postbellica e del boom economico: la città degli anni Cinquanta e Sessanta piena di vitalità e contraddizioni, provinciale e già cosmopolita, dove coesistevano l’antico e il moderno, gli orti e i primi grattacieli, la ricchezza, la povertà e il crimine, la cultura e l’ignoranza, l’alto e il basso.
Venerdì 19 gennaio, dalle ore 19.00
Le Balene Possono Volare e Moscabianca presentano tre novelle illustrate per una serata dedicata alla narrativa breve di genere Sci-fi, Weird, New Weird e Surreale
Modera Enrica Fei (Le Balene Possono Volare)
Antonio Potenza, Fantasmagoria
Illustrazioni di Cammamoro
Nel paese di Al le persone scompaiono. Prendono la strada per il mare e non tornano più. Così è accaduto a sua madre, così è accaduto a molte altre persone che hanno accettato la chiamata. Adesso è stato convocato proprio Al. Il mare lo reclama, il fantasma di sua madre lo compatisce, il pazzo del paese lo consiglia. Ma cosa accade quando non si accetta un destino che sembra una maledizione? Avviene una scissione, la genesi di una speranza distorta. Con uno stile evocativo, Antonio Potenza dipinge un paese che si ostina ad andare avanti a occhi chiusi, mentre solo alcuni vedono in quanti modi l’impossibile pare intaccare la realtà. Cammamoro, con le sue illustrazioni, dipinge alla perfezione questo mondo doppio, subacqueo e terrestre, ma sempre ricco di possibilità e dettagli nascosti.
Beatrice La Tella, Niente di umano
Illustrazioni di Brigitta Bonaldo
Nina ricorda bene il momento in cui si è aperto lo Squarcio: era al funerale di Noah. Da quel momento, la sua vita e quella di tutti gli esseri umani hanno cominciato a essere popolate da strane creature. Qual è la vera natura delle Bestie apparse sopra le città? Perché sembrano inavvicinabili? Ma la domanda più importante per Nina è un’altra: Noah è davvero scomparso? Insieme a Levi, che su un blocco da disegno ritrae con devozione ogni avvistamento, Nina raccoglie appunti e traccia indizi riguardo il mistero delle Bestie, in una Terra invasa da un nuovo misticismo. Beatrice La Tella racconta una fine del mondo accompagnata dalle illustrazioni di Brigitta Bonaldo, e conduce chi legge verso l’interrogativo fondamentale: quanto è profondo il potere delle storie che raccontiamo?
Flavio Natale, Eravamo splendidamente soli
Illustrazioni di Ilarius
L’anonimo protagonista del racconto e l’amico Marcel sono i fondatori della corrente letteraria chiamata extrarealismo, gli ultimi e unici della loro specie. Ennesima avanguardia, ennesima etichetta, in definitiva un solo precetto: l’immaginazione è aliena. Seduto in uno squallido pub ad ascoltare racconti letti su un palcoscenico, il protagonista teme l’esplosione rabbiosa di Marcel, che non crede in niente se non nelle sue storie. Ma quando l’esplosione avviene la realtà va rincorsa, letteralmente. Flavio Natale narra una notte luminosa e weird, che insieme alle fumose tavole di Ilarius ci offre uno scorcio al neon sull’orizzonte degli eventi della stessa letteratura fantascientifica.
Sabato 20 gennaio, dalle ore 11.00
Lettura mattutina di C’è un albero in Giappone, di Chiara Bazzoli, Edizioni Sonda
Con Chiara Bazzoli
Lettura per chi ha dai 7 anni in su. Partecipazione gratuita.
C'è un albero in Giappone: Nel 1945, a Nagasaki, un albero di cachi sopravvisse miracolosamente al bombardamento atomico. Questa è la storia della famiglia la cui vita ruotava intorno al cachi che cresceva nel piccolo giardino di casa. La caduta della bomba atomica porterà morte e distruzione per tutti. Il cachi sopravvissuto parla ai bambini di guerra e di amore, di morte e rinascita. Da oltre vent’anni il Kaki Tree Project consegna ai bambini di tutto il mondo le pianticelle di seconda generazione nate dalla pianta madre, chiedendo loro di allevarle e di produrre espressioni artistiche che abbiano come tema l’albero di cachi. Nell’arte risiede la capacità di immaginare il dolore altrui, la forza di creare un mondo nuovo. L’arte travalica Paesi, religioni, etnie e lingue, rendendo possibili sentimenti di condivisione. Una storia toccante raccontata con delicatezza e poesia: per scoprire che la vita è sempre più forte.
Sabato 20 gennaio 2024, dalle ore 19.00
Gabriele Ferrari presenta Polvere e ossa (Codice edizioni)
Dialoga con lui Emanuele Fontana
In Polvere e ossa si racconta la storia di due paleontologi: uno era darwinista, l’altro lamarckiano. Uno era freddo e distaccato, l’altro esplosivo. Uno era stato educato nelle migliori scuole d’America, l’altro ha scritto il suo primo articolo scientifico prima ancora di laurearsi. Per cinquant’anni, alla fine dell’Ottocento, Edward Drinker Cope e Othniel Charles Marsh fecero a gara a chi accumulava più fossili e pubblicava più studi, spendendo considerevoli quantità di denaro per farlo; e per sabotarsi a vicenda.
Gabriele Ferrari ripercorre le tappe e i protagonisti di una rivalità scientifica e umana sempre più feroce e rapidamente degenerata in aperto conflitto, che coinvolse esploratori, soldati, spie, generali, politici e persino Buffalo Bill (oltre a un breve cameo del generale Custer…). Una rivalità figlia non solo dello scontro tra due personalità opposte, ma anche del luogo in cui si è sviluppata. Ambientata per lo più in un Far West desertico e polveroso, tra fossili, dinamite e musei, la guerra delle ossa è una storia profondamente americana che parla di frontiera e destino manifesto, di colonizzazione e genocidio, ma anche di come il capitalismo ha plasmato in maniera decisiva la storia della scienza
Venerdì 26 gennaio, dalle ore 19.00
Francesca Lorusso presenta Oyster Bar (Il Canneto editore)
dialoga con lei Raffaele Rezzonico, drammaturgo
Una Genova lontana dai cliché turistici delle crêuze e del centro storico fa da quinta al percorso di crescita della protagonista che, fra karaoke suburbani e angiporti popolati da matti e stranieri, cerca la consapevolezza di sé barcollando fra il lusso dal quale proviene e il sottobosco colorito di cui si sente parte. Un catalogo di orologi raccolto per caso farà da lanterna tra i coni d’ombra di un passato familiare che ha rimosso e di un presente in cui non sa ancora identificarsi.
Le profondità marine nelle quali si riflette Candida, sembrano inghiottire le ultime vestigia di un’opulenza che l’attrae e la repelle, ma saranno proprio gli abissi a rischiarare, con le loro oscurità, le risposte che sta cercando.
“Anni fa qui sopra c’era una passerella verde che si chiamava il Bruco di Brignole e permetteva ai pedoni di raggiungere per via aerea Corte Lambruschini e Piazza Verdi.
Quel tunnel dal sapore futurista doveva collegare idealmente e fisicamente la stazione di Brignole e Via XX Settembre da un lato e Corso Buenos Aires dall’altro.
Mi immagino solo cosa potesse essere ascoltare le canzoni del karaoke da lì.
Ho sempre pensato quella larva di lepidottero in muratura una sorta di porta verso un mondo altro: sono certa che salendo lì sopra dopo aver cantato al karaoke si poteva aver accesso a qualche realtà alternativa. Uno di quei luoghi che forse avrebbero potuto salvarmi definitivamente”.