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Martedì 14 gennaio alle 19
Dario Voltolini presenta Dagli undici metri (Baldini & Castoldi)
Dialoga con lui Pier Franco Brandimarte, scrittore.
In che modo si compie il destino di ciascuno di noi? E quanto peso hanno il talento, l’allenamento, l’intuizione, il caso, nella definizione della traiettoria che prenderà la nostra vita? In questo caldo e spiazzante racconto di formazione, un ragazzo nato per correre decide, contro ogni previsione, di fare il portiere, sbaragliando tutte le certezze, gli schemi e le statistiche degli adulti, come il suo professore: meticoloso, attento, ma anche disposto a lasciarsi sorprendere. Ed è con leggerezza e saggezza che quel ragazzo diventa grande nel momento più importante della sua carriera: quando da un calcio di rigore dipende la vittoria o la sconfitta della sua squadra. Una storia, questa, che ci parla di sport come metafora di qualcos’altro – una sequela di intuizioni, forse, o una sorta di incanto – e lo fa con la precisione e il calore della sua scrittura, attraverso uno sguardo prismatico che scompone la realtà e la ricompone per farne un racconto.
Dario Voltolini (Torino, 1959) è autore di racconti, romanzi, radiodrammi, testi di canzoni e libretti per il teatro musicale. È docente presso la Holden Academy. Cura la collana di narrativa italiana Pennisole per Hopeful- monster editore. Fra i suoi libri ricordiamo: Una intuizione metropolitana (1990), Rincorse (1994), Forme d’onda (1996), 10 (2000), Primaverile (2001). Nel 2003 ha pubblicato I confini di Torino, un ritratto inedito e affascinante della città in cui vive, cui sono seguiti Sotto i cieli d’Italia (2004, con Giulio Mozzi), Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia (2006), Foravìa (2010), Pacific Palisades (2017), Sedici passeggiate con Kuma (2023) e Imaginations (2024). Per La nave di Teseo sono usciti i romanzi Il Giardino degli Aranci (2022) e Invernale (2024), tra i finalisti del LXXVIII Premio Strega.
Pier Franco Brandimarte è nato nel 1986 in Abruzzo, nella collina teramana. Ha disegnato vignette di satira politica e pubblicato racconti su riviste come Watt 3,14. Nel 2014 ha vinto il Premio Calvino con L’Amalassunta, un romanzo d’amore acrobatico sulla vita di Osvaldo Licini, capostipite degli astrattisti. Nel 2015 il romanzo è uscito per Giunti Editore. Insegna alla Scuola Holden di Torino e alla scuola Belville di Milano. Nel 2021 ha pubblicato Il dio dei crocicchi (Mattioli 1885), e il suo ultimo romanzo è La Vampa (Il Saggiatore, 2023).
Lettura integrale Ho paura torero di Pedro Lemebel, Marcos Y Marcos.
mercoledì 15, 22, 29 gennaio, 5 febbraio 2025 dalle 19 alle 20 circa.
In collaborazione con Piccolo Teatro e Municipio 9 di Milano.
Ingresso su prenotazione.
Lei è la Fata dell’angolo, travestito passionale e canterino, sartina dei quartieri alti.
Carlos è un militante del Fronte patriottico Manuel Rodríguez, a caccia di un nascondiglio per le sue riunioni clandestine.
Per amore, la Fata offre al ragazzo la propria soffitta. Per amore, accetta le mezze verità di Carlos, gli incarichi rischiosi necessari per la Causa.
Assillato da una moglie logorroica, tormentato da incubi d’infanzia, Pinochet va e viene dal proprio ‘retiro’ di Cajón del Maipo, che domina Santiago dall’alto. Finché un giorno, lungo la strada rovente che scende verso la capitale, la Sua pista si incrocia drammaticamente con quella di Carlos.
Anche Carlos e la Fata si troveranno ancora di fronte. In tutt’altro scenario, tutt’altro attentato.
Scritto con linguaggio gioioso e barocco, questo romanzo celebra il trionfo dei sentimenti e dell’erotismo su pregiudizi, barriere, meschinità.
Adorato dai cileni, che l’hanno proclamato “Il libro del nuovo millennio”.
Venerdì 17 gennaio, alle 19, Antonio Galetta presenta Pietà (Einaudi).
Dialogano con lui Giovanni Bitetto, scrittore, e Anita Pirovano, Presidente del Municipio 9 di Milano.
I partiti candidati all’amministrazione di un anonimo paesino del Sud hanno nomi strani: c’è l’usato sicuro del «Calderone degli uscenti e degli ex-oppositivi», c’è «Casa dolce Casa» che vuole cambiare lo status quo, c’è la studiata vaghezza della «Delegazione locale di una Forza nazionale» e infine gli odiatori xenofobi di «Contro-Riace». Tra queste armate Brancaleone, nei giorni frenetici della campagna elettorale si scatena una lotta feroce e insieme sottile, senza esclusione di colpi, un gioco pericoloso in cui il bene pubblico si sfalda nel tornaconto privato. In questo libro troverete scene grottesche, amori e tradimenti, una galleria di insospettabili cittadini con le loro vite e i loro garbugli. Un inventore visionario, una profetessa dell’odio razziale, un prete, una miriade di politicanti dotati di molti interessi ma poche idee… E poi troverete una storia in prima persona plurale, raccontata da un «noi» temerario che coincide con le voci di chi, in paese, decide di scendere in campo e schierarsi. Il risultato è un’analisi sul potere lucidissima e divertente, che indaga i meccanismi sottili della persuasione, racconta il valzer del compromesso, i tentacoli della criminalità, le sofisticazioni della cosa pubblica. Antonio Galetta osserva l’infinitamente piccolo della provincia come se stesse guardando un diorama, un plastico, ma in realtà non fa altro che parlare di tutti noi, del nostro essere animali politici. Con un’urgenza commovente e con una lingua impegnata a cucire lo strappo fra le parole e le cose, Galetta ci precipita nel mondo e del mondo ci dice che è grottesco, duro, cannibale, perverso, disperato; eppure, allo stesso tempo, la sua è una preghiera.
Antonio Galetta (Ceglie Messapica, 1998) è dottorando in Letteratura italiana presso l’Università di Pisa e Sorbonne Université. Scrive su riviste cartacee e online. Pietà è stato finalista alla XXXVI edizione del Premio Italo Calvino.
Giovanni Bitetto è insegnante, scrittore, giornalista culturale. Ha pubblicato Scavare (Italo Svevo 2019), Sacro niente (Voland, 2023).
Anita Pirovano è un'amministratrice locale italiana, Psicologa sociale e di comunità, Docente a contratto all’Universita di Milano Bicocca, Presidente del Municipio 9 di Milano.